Gestire un territorio turistico è un compito affascinante ma complesso, che richiede un’attenzione costante ai dettagli e una spiccata attitudine al problem solving. Le migliori DMO non si limitano a promuovere una destinazione: affrontano e risolvono le sfide quotidiane con creatività e determinazione. Ogni destinazione è un mondo a sé, con le sue specifiche problematiche che necessitano di soluzioni mirate.
In questo nuovo format, vi porteremo dentro le esperienze concrete e le storie di successo che rappresentano i pilastri del destination management. Attraverso casi studio reali, come quello del Gal Terra Barocca, nel Ragusano, scopriremo come le DMO superano le difficoltà nella comunicazione con gli operatori locali, migliorando la collaborazione e ottimizzando l’offerta turistica. Vi mostreremo come queste organizzazioni trasformano le sfide in opportunità, garantendo una gestione efficace e dinamica del territorio.
Le storie che condivideremo non solo illustreranno strategie vincenti e approcci innovativi, ma offriranno anche spunti preziosi per chiunque operi nel settore del destination management. Il nostro obiettivo è fornire una panoramica pratica e ispiratrice, dimostrando come i principi del destination management possano essere applicati con successo per rendere le destinazioni più attrattive e sostenibili.
La famosa collaborazione con gli operatori locali
Vogliamo iniziare da una frase che si sente veramente molto spesso quando si definiscono i compiti degli organismi di gestione delle destinazioni (che da ora in poi chiameremo per semplicità DMO, anche se questa è una sigla che non rappresenta tutti questi organismi). Quello che ci si aspetta dalle DMO è il concetto di condivisione, di rete, con gli operatori locali. Una stretta relazione tra DMO e operatori sembra (e lo è) imprescindibile ad ogni attività, ed uno dei momenti più importanti di questa relazione avviene quando la DMO restituisce agli operatori locali il frutto del proprio lavoro.
Da parte degli operatori, infatti, il ruolo delle DMO è fondamentale per risolvere quello che in termini tecnici chiamiamo asimmetria informativa, ossia quella situazione individuata tra i fallimenti del mercato dove le prestazioni degli operatori non sono ottimizzate perché hanno un gap di informazioni verso il loro mercato. Gli operatori, cioè, tendono ad agire basandosi su informazioni parziali, frammentate e spesso agiscono basandosi esclusivamente sull’esperienza e sull’istinto. Un bel problema per le DMO, che invece hanno bisogno di miglioramento continuo del prodotto turistico. Anzi, l’ideale sarebbe che l’offerta del territorio sia dinamica e flessibile tanto quanto lo è la domanda. Certo, è impossibile applicare questo concetto in senso stretto, ma per una DMO è altrettanto impossibile cercare di migliorare i risultati di una destinazione se si parte già con un gap.
Il Caso del GAL Terra Barocca
Il GAL Terra Barocca, Gruppo di Azione Locale della Sicilia Sudorientale, ha fatto del turismo uno dei pilastri della sua strategia di sviluppo. Attraverso interventi mirati e il sostegno a strutture private ed enti pubblici, il GAL ha contribuito a promuovere la destinazione “Enjoy Barocco – Sicilian Experience”, che mira a rilanciare il turismo nei comuni di Ragusa, Modica, Scicli, Ispica e Santa Croce Camerina. Questi comuni, insieme, formano la “Terra Barocca”, nota per il mare, il patrimonio artistico e culturale, l’agricoltura di qualità e le tipicità locali. Da una specifica misura di finanziamento progettata dal GAL è nato il progetto del Living Lab “Smart Sustainable Destination” (SSUD), con capofila la Fondazione “Cesare e Doris Zipelli” (Banca Agricola Popolare di Ragusa), che prevede oltre ad una serie di attività volte a coinvolgere la comunità e gli operatori turistici, anche la creazione di un Osservatorio turistico.
Il GAL Terra Barocca ha affrontato il problema della comunicazione con gli operatori turistici locali con una strategia dinamica e innovativa.
Dopo aver organizzato la promozione del prodotto turistico, ha deciso di dedicare parte delle sue risorse per assicurare che gli operatori del territorio avessero un flusso costante di informazioni aggiornate.
Il progetto di comunicazione del GAL Terra Barocca è stato strutturato in modo da essere complesso ma sostenibile: hanno creato un sistema di aggiornamenti settimanali, inviando report dettagliati agli operatori locali. Questi report, basati su dati statistici, erano sempre aggiornati e focalizzati su temi cruciali come eventi imminenti o preferenze di specifiche nazionalità di turisti.
Problema risolto?
Dopo alcuni mesi di implementazione, il GAL ha notato un cambiamento significativo nell’approccio degli operatori locali. Essi hanno integrato le informazioni fornite nel loro quotidiano operativo, dimostrando un utilizzo organico dei dati. Tuttavia, per valutare l’efficacia a lungo termine, è necessario attendere e misurare i risultati nel tempo. Nel frattempo, questa mossa si è rivelata un successo innegabile.
Secondo Marco Platania, docente di economia del turismo presso l’università di Catania (che ha curato per il Gal Terra Barocca il piano strategico per la Destinazione Enjoy Barocco e che ha coordinato il Living Lab SSUD) “la corretta informazione delle dinamiche del mercato turistico rappresenta un asset di grande forza strategica a disposizione degli operatori turistici. Ciò ovviamente non basta: è necessario uno sforzo di coordinamento fra la governance pubblica e quella privata che permetta così di avviare una progettazione di medio periodo anche cercando di coinvolgere territori vicini, sfruttando pienamente la capacità attrattiva del Sud Est siciliano.”
Questa iniziativa ha offerto agli operatori una chiara visione delle dinamiche di mercato, permettendo loro di adattarsi prontamente alle nuove esigenze. Grazie a questo approccio, il GAL Terra Barocca ha non solo migliorato la comunicazione e la collaborazione con gli operatori locali, ma ha anche contribuito a sviluppare un’offerta turistica più dinamica e allineata alle richieste del mercato. Questo esempio tangibile dimostra come una gestione proattiva e ben pianificata possa trasformare le sfide in solide opportunità di crescita per l’intero territorio.
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