A cosa serve leggere la domanda per la prossima estate con otto mesi di anticipo?
Gli anni di pandemia, ma soprattutto il 2022, dovrebbero averci insegnato molto sull’importanza della programmazione, a tutti i livelli del settore. Conoscere in anticipo la domanda turistica serve alle destinazioni, soprattutto a quelle che durante il Covid hanno subìto un forte rimescolamento del mercato e che quest’anno si sono viste arrivare turisti di nazionalità mai viste. Serve agli albergatori, che da qui a poco inizieranno ad organizzare il pricing per il prossimo anno sperando che non ci siano più le guerre al ribasso. E serve a noi, per riuscire ad inquadrare bene questa stagione estiva e poterla classificare come l’inizio di un trend o un fuoco di paglia.
È sicuramente incoraggiante sapere che i turisti hanno tanta voglia di viaggiare e che l’Italia è stata una meta molto desiderata, ma individuare nel boom estivo la soluzione alla crisi del comparto è certamente riduttivo. In primo luogo perché il fenomeno del tutto esaurito è stato un evento a macchia di leopardo e alcune destinazioni il “boom” lo hanno visto solo sui titoli di giornale.
Poi perché, come una rondine non fa primavera, così il solo aumento delle presenze turistiche non fa la prosperità del settore. Come diceva Joseph Ejarque già nel luglio 2022, “i record vanno bene, per carità, ma in realtà avremo più turisti e minore redditività per gli operatori”.
Siamo concordi con l’esperto anche nella definizione di questo 2022 come un anno anormale che non può assicurarci continuità. Sicuramente il prossimo anno non potremmo rimanere sulla soglia ad aspettare che i turisti entrino da soli, dovremmo essere noi a cercare di replicare quanto accaduto.
COSA DICONO I DATI
La stagione giugno-agosto 2023 è già sul mercato (almeno per i turisti). Solo nel mese di settembre sono state fatte ben 282 mila ricerche di pernottamenti per la prossima estate e sembra che la fine della stagione estiva sia il momento preferito dai turisti per pensare già alla prossima. Dal 1° agosto al 30 settembre 2022 sono state fatte 502 mila ricerche di pernottamento per l’Italia, con una booking window media di 320 giorni.
Sono sostanzialmente tre le nazionalità che si muovono con più anticipo: Germania, Italia e Stati Uniti, che insieme raccolgono il 57% della domanda. Tra i tre non c’è un mercato che prevale, al momento hanno una quota abbastanza simile.
GERMANIA. Al primo posto ci sono i tedeschi, abbastanza monotematici nelle loro scelte: la maggior parte delle loro ricerche si sta concentrando sul Lago di Garda, soprattutto per le città di Bardolino e Limone e Tremosine Sul Garda. L’interesse per questa destinazione è davvero molto forte, tanto da triplicare la domanda per le destinazioni che seguono in classifica. Seguono, appunto, la Riviera Veneta e la Costa degli Etruschi. La domanda per la Riviera Romagnola, invece, è ancora molto bassa rispetto alla sua confinante e diretta concorrente. I tedeschi stanno cercando viaggi mediamente lunghi, con una permanenza media che va da 7,3 a 9,1 notti. Riguardo le date, i tedeschi si stanno informando soprattutto per i soggiorni di agosto, con un picco di domanda nel 26-28 agosto.
ITALIA. Non c’è solo il Ferragosto per gli italiani: la pandemia ha sicuramente spinto una tendenza che era già in atto, cioè quella di boicottare il tradizionale periodo centrale di agosto (per evitare prezzi alti e mete congestionate) e preferire altri periodi dell’estate. La data più cercata dagli italiani, infatti, è sabato primo luglio, mentre sabato 12 agosto è solo al secondo posto. In merito alle mete più gettonate, a differenza dei tedeschi, la domanda degli italiani è molto diversificata. Non c’è una meta che prevale sulle altre, ma secondo la pressione della domanda, che indica il volume di ricerche ponderato con il numero di strutture ricettive della zona, al primo posto ci sarebbe la Riviera Romagnola. Anzi, la domanda degli italiani per ora si potrebbe suddividere nettamente in due, dato che la domanda turistica con largo anticipo si concentra nelle destinazioni di mare o di montagna. Per il mare, la ripartizione geografica è abbastanza omogenea: riceviamo ricerche per Riviera Romagnola, Costa Toscana, Costa Smeralda, Costiera Amalfitana e, l’unica meta del sud Italia, il Salento. Per il resto, la domanda è totalmente indirizzata verso le mete del Trentino Alto Adige, soprattutto per Primiero-San Martino di Castrozza, la Val di Fassa e la Piana Rotaliana.
STATI UNITI. Felici di aver visto tanti statunitensi nel 2022, dovremmo ora cercare di capire se la loro domanda venga riconfermata anche il prossimo anno. Il mercato statunitense, essendo di lungo raggio e per le sue caratteristiche intrinseche, generalmente organizza il viaggio in Europa con largo anticipo. Sono viaggi quasi sempre multi-destinazione, che prevedono itinerari tendenzialmente molto ricchi e non limitati solo al nostro Paese. La loro permanenza media, infatti, è di 2,6 notti. Tra le destinazioni più desiderate ci sono, ai primi posti, i luoghi iconici dell’Italia che ancora rappresentano il core della domanda statunitense: Firenze, Roma, Venezia, Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina. Ci sono, però, delle novità: durante il 2022 abbiamo visto gli americani mostrare interesse per destinazioni per loro inconsuete, e anche per il prossimo anno notiamo questa tendenza a cercare soggiorni in mete “poco americane”. C’è, ad esempio, tanta richiesta per alcune città pugliesi, tra cui Lecce, Ostuni e Brindisi. Altre destinazioni desiderate sono il Golfo del Tigullio in Liguria, Lipari e alcune mete della costa settentrionale della Sicilia, ma anche Cortina d’Ampezzo e Olbia.