Le destinazioni insulari sono prodotti turistici particolari: i limiti geografici ne condizionano tutti gli aspetti, dall’accessibilità alla capacità ricettiva, ma è proprio per le loro peculiarità se sono così amate dai turisti. L’Italia offre tante opportunità di scelta ma per ognuna di esse c’è un mercato turistico diverso, che cambia in base alla storia, all’attrattività e alle caratteristiche naturali.
Abbiamo deciso di analizzare tre tra le più famose destinazioni insulari italiane attraverso i dati del Travel Data Lake del gruppo Zucchetti, il data hub che centralizza tutti i dati previsionali provenienti dai Booking Engine delle strutture ricettive. Ogni giorno vengono raccolte e analizzate milioni di ricerche giornaliere in real time, grazie alle quali è possibile avere una panoramica statisticamente rilevante sulla domanda futura ed estrapolare preziose informazioni sul profilo dei viaggiatori.
ISOLA D’ELBA
La domanda turistica per l’Isola d’Elba è cresciuta del +0,76% negli ultimi trenta giorni: è un valore che potrebbe sembrare basso ma in realtà è in linea con quello di Capri (+0,68%) e La Maddalena (+0,76%). A crescere è soprattutto la domanda degli italiani, che rappresentano il 68,6% del totale. L’isola toscana ha sempre avuto una forte vocazione per il turismo domestico, mercato che pesava per il 63% delle presenze prima del Covid (fonte Istat). Il mercato estero, che oggi rappresenta il 31,4% della domanda, è principalmente di corto raggio, con Germania e Svizzera ai primi posti. Tra i mercati a lungo raggio, il più attivo è quello statunitense, al terzo posto, mentre quello cinese è fuori dalla Top 10 insieme a quello giapponese e canadese.
I turisti stanno cercando soggiorni soprattutto per Agosto, preferendo in particolare il sabato come giorno di check-in. Il week-end con la più alta pressione della domanda è quello che va dal 6 all’8 e non quello centrale. Questo perché i turisti stanno cercando soggiorni con una permanenza media piuttosto alta: gli italiani preferiscono mediamente vacanze di 7,2 notti; ancor meglio i tedeschi (8,5 notti) e gli svizzeri (7,4 notti).
ISOLA DI CAPRI
A differenza dell’Isola d’Elba, Capri ha sempre avuto una forte vocazione internazionale: nel 2019 i turisti stranieri rappresentavano ben il 70% delle presenze turistiche e, anche se oggi la quota di domanda estera è scesa al 60%, il tasso di internazionalizzazione dei flussi rimane comunque alto. Dopo gli italiani, che rimangono al primo posto con il 40,6% del totale, i protagonisti del turismo caprese sono gli statunitensi: pesano per il 25% sul totale delle ricerche, ed hanno registrato un aumento del 31% rispetto al mese scorso. Per l’isola di Capri il mercato americano è indubbiamente il principale riferimento del mercato estero: non soltanto perché si parla di turisti tendenzialmente altospendenti, ma soprattutto perché gli altri mercati hanno un peso decisamente minore: gli inglesi ad esempio, al terzo posto della classifica, rappresentano solo il 5% del totale.
Gli statunitensi cercano prevalentemente soggiorni di coppia ed hanno una booking window media di 64,2 giorni. A differenza della tendenza generale, sostanzialmente omogenea, preferiscono viaggiare i primi venti giorni di Settembre. In particolare, si segnala una spiccata preferenza per il 15 Settembre e per la prima settimana del mese. Gli italiani, invece, hanno preferenze diametralmente opposte: preferiscono partire durante la prima metà di Agosto, in particolare nei giorni del 13 e del 1°, e sono poco interessati al mese di Settembre.
ARCIPELAGO DI LA MADDALENA
A differenza delle prime due destinazioni analizzate, l’Arcipelago di La Maddalena ha (e aveva) un flusso turistico decisamente più contenuto. Questo non è dovuto, sicuramente, all’attrattività delle isole ma piuttosto alla diversa capacità ricettiva e, soprattutto, alla vicinanza con la costa, che la rende meta di grandi flussi escursionistici. Il turismo prevalente è quello italiano, che ora come nel pre-Covid rappresenta circa i due terzi del totale. Non c’è un mercato prevalente tra gli stranieri: i francesi, al primo posto, rappresentano il 9% del totale, seguiti da tedeschi (6%), statunitensi (4%) e svizzeri (4%).
La gran parte delle ricerche degli ultimi trenta giorni sono state fatte per il periodo che va dal 1° al 15 Agosto, con una particolare preferenza proprio per il giorno di Ferragosto. Anche per gli stranieri rappresenta il giorno di picco, anche se i francesi preferiscono partire nel periodo 7-9 Agosto e soggiornare mediamente per 4,5 notti. Italiani e tedeschi hanno una permanenza media più alta, rispettivamente di 5,9 e 6,6 notti: gli italiani stanno cercando pernottamenti soprattutto per il periodo che va dal 7 al 15 Agosto, mentre i tedeschi hanno una particolare preferenza per il periodo che va dal 22 Agosto al 12 Settembre.