Ci siamo, per le destinazioni balneari è ufficialmente iniziata la bassa stagione: per alcuni inizia il primo giorno di Settembre, per altri già il 16 Agosto, ma sicuramente la fine dell’estate è ormai nell’aria. Inizia un momento particolare per il balneare italiano perché nel giro di pochi giorni cambia il meteo e cambiano le tariffe degli hotel, le destinazioni offrono servizi diversi, sono meno affollate e, in alcuni casi, cambia totalmente la tipologia di turista in arrivo.
In realtà in questo momento il mondo del turismo sta guardando altrove, impaziente di tirare le somme di questa estate (teoricamente) da record, ma c’è ancora molto da fare prima di chiudere gli ombrelloni. Sicuramente, c’è molto da ragionare: dal singolo hotel, che deve decidere quando chiudere perché non sa fin quando arriveranno prenotazioni; fino alla destinazione che per destagionalizzare ha bisogno di capire come cambia il mercato nei mesi autunnali.
LA DOMANDA DEI PROSSIMI MESI
In Italia abbiamo destinazioni che durante i mesi autunnali raccolgono flussi importanti e altre che chiudono i battenti entro metà Settembre. È noto che le destinazioni balneari italiane hanno diversi profili stagionali (strettamente legati alla tipologia di prodotto mare), ma senza i dati non potremmo fare altro che affidarci all’esperienza (o alle informazioni pre-Covid) per capire cosa succederà nei prossimi mesi.
In tal senso, i dati di ricerca di pernottamenti ci aiutano a dare delle risposte statisticamente rilevanti alla nostra fame di informazioni, intercettando tutta la fase di Dreaming del turista e anticipando la domanda dei prossimi mesi.
Come è possibile notare dai seguenti grafici, che mostrano le date di check-in più cercate dai turisti, ci sono profonde differenze tra le mete balneari. In alcuni casi la domanda è spalmata omogeneamente fino ad Ottobre inoltrato, mentre in altri è tutta schiacciata verso i primi giorni di Settembre. Queste differenze si notano chiaramente tra la domanda di soggiorno di Capri da quella del Salento.
La “classifica” delle dieci mete analizzate è data dall’Indice di concentrazione di Gini, che ci permette di confrontare analiticamente le diverse finestre di soggiorno. I risultati ci dicono che le mete balneari più destagionalizzate per l’autunno 2022 sono Capri e la Costa Orientale della Sicilia. I turisti stanno cercando soggiorni anche per gli inizi di Ottobre, quindi con una Booking window abbastanza lunga, e c’è una forte domanda anche per i giorni feriali. Al contrario, la Costa dei Cedri in Calabria ha una domanda di bassa stagione estremamente corta: a differenza delle altre destinazioni, la domanda crolla subito dopo l’ultimo weekend di Agosto e per il primo fine settimana di Settembre è più che dimezzata.
STRANIERI, FAMIGLIE E PERMANENZA MEDIA
La nazionalità di provenienza, il segmento di mercato prevalente e le metriche del viaggio sono tutte variabili che, indubbiamente, incidono sulla domanda in bassa stagione. Ma di quanto?
L’Isola di Capri, al primo posto della nostra classifica, ha una quota di mercato estero del 67% sul totale delle ricerche, quota molto alta anche per la Costa Orientale della Sicilia (61%). Per la Costa dei Cedri, invece, scende al 10%; seguita dal Salento con il 26%. Tranne che per la Versilia, che è all’ottavo posto della classifica con il 38%, la correlazione tra quota di stranieri e stagionalità è davvero molto forte. In dettaglio: Riviera ligure di Ponente (46%), Costa Smeralda e Costa Paradiso (49%), Isola d’Elba (37%), Riviera Marchigiana (35%), Riviera Romagnola (36%).
Meno diretta, invece, è la correlazione con il segmento prevalente. La teoria ci insegna che dove c’è una forte predisposizione al turismo familiare c’è una bassa domanda in autunno, principalmente a causa dei limiti di viaggio dovuti all’inizio dell’anno scolastico. Questa tendenza si conferma in quasi tutte le destinazioni analizzate: la domanda per Capri in bassa stagione è formata per l’85% da coppie e per il 10% da famiglie; mentre per la Costa dei Cedri le coppie rappresentano il 49% mentre le famiglie il 38%. In alcuni casi, tuttavia, la domanda delle famiglie rimane viva anche fino a settembre inoltrato: è questo il caso dell’Isola d’Elba e della Riviera Romagnola.
Infine, una nota positiva per le mete più stagionali: considerando la lunghezza media delle vacanze, emerge che c’è una relazione inversa molto netta. Nonostante la domanda autunnale sia più bassa, i turisti cercando mediamente viaggi con una durata più lunga: tra le mete analizzate, quella con la permanenza media più lunga è proprio la Costa dei Cedri, di 6,0 notti, mentre per il Salento è di 4,7 notti. Per quanto riguarda Capri, invece, la permanenza media è di sole 2,1 notti, mentre per la Costa Orientale della Sicilia è di 3,4 notti. Per le altre destinazioni, la permanenza media dei viaggi è di 4,0 notti per la Riviera ligure di Ponente e per la Riviera Marchigiana; 4,6 notti per la Costa Smeralda e Costa Paradiso; 5,4 notti per l’Isola d’Elba; 4,2 notti per la Versilia e 3,8 notti per la Riviera Romagnola.