L’autunno si sta rivelando come la stagione d’oro dell’Astigiano, con un’affluenza senza precedenti nel mese di ottobre. Ma perché questa crescita improvvisa? In questo articolo andremo ad analizzare i dati dell’ISTAT e del Travel Data Lake proprio per vedere perché questa stagione di spalla è aumentata.
La notizia che è emersa è che negli ultimi anni, la richiesta di soggiorni in questo territorio ha mostrato un’impennata senza precedenti proprio in questo periodo, delineando una tendenza di crescita sorprendente per questa meta turistica. Definito come il periodo della “spalla di ottobre”, l’Astigiano ha assistito a un vero e proprio boom di presenze e arrivi, creando una seconda stagione turistica di cui poche altre località possono vantare. Nei prossimi paragrafi, cercheremo di esaminare da vicino questa crescente domanda, cercando di svelare i motivi dietro l’irresistibile fascino dell’autunno astigiano.
La “spalla di ottobre” e il ruolo dell’enogastronomia
Ma cosa significa esattamente per “spalla di ottobre”? È una parola del gergo turistico e si riferisce a una stagione non di punta ma comunque significativa. La stagione di spalla cambia da destinazione a destinazione, ma per il territorio astigiano è quel periodo che, sebbene non attiri la massa come la stagione estiva, ha un suo ruolo caratteristico nell’attrarre visitatori. E per l’Astigiano, questa spalla coincide con l’autunno, più precisamente con il mese di ottobre, ed è identificativo di un prodotto turistico capace di cambiare con le stagioni e di saper valorizzare tutte le sue unicità.
Dai dati Istat degli ultimi anni, infatti, si nota una chiara crescita degli arrivi e delle presenze negli ultimi anni proprio in questo periodo. Dal 2018 al 2022, il mese di ottobre ha registrato un tasso di crescita annuo medio del 9,8% delle presenze turistiche, ovvero il numero delle notti trascorse dai turisti negli esercizi ricettivi. Nonostante il 2020 abbia visto un calo drastico delle presenze rispetto all’anno precedente (-41,7%) a causa della pandemia, nel 2021 c’è stata una fase di ripresa, con un incremento del 71,5% delle presenze, crescita che si è mantenuta anche nel 2022 (+5,3%). Questo ha portato il biennio 2021-22 a superare e superare i livelli pre-Covid.
Anche se la pandemia ha cambiato e influenzato la domanda turistica, per l’Astigiano questo cambiamento ha rappresentato un’opportunità positiva, determinando l’affermazione di una nuova stagione turistica. Gli arrivi nell’ottobre 2023 risultano essere il 25,6% in più rispetto a quelli del 2018, un dato che va oltre il semplice segnale di crescita del turismo e che sembra essersi stabilizzato come tendenza, poiché rappresenta un cambiamento importante nelle preferenze dei viaggiatori.
Ma perché proprio l’autunno? Perché evidentemente, l’astigiano è riuscito a valorizzare al meglio le unicità del territorio, specialmente quelle enogastronomiche. Le tipicità enogastronomiche astigiane, infatti, ruotano tutte attorno all’autunno: vini, tartufi, ma anche formaggi sono diventati negli ultimi anni il biglietto da visita di questi territori. La promozione e il riconoscimento delle Denominazioni di Origine (molte ottenute attorno al 2010) hanno evoluto turisticamente il territorio, che ora sta sempre più concentrando l’offerta turistica sulla sua cultura enogastronomica. Ne sono dimostrazione le numerose manifestazioni ed eventi dedicati che si svolgono proprio qui durante l’autunno.
L’aumento di interesse per l’autunno, quindi, non è casuale, ma è il frutto di un lungo periodo di crescita.
Questo impegno nel “destagionalizzare” il turismo astigiano e puntare sul patrimonio enogastronomico ha prodotto risultati misurabili da diverse prospettive. Il cambiamento del profilo stagionale che stiamo registrando è molto positivo, ma non solo perché legato all’aumento delle presenze, ma perché porta il territorio astigiano a valorizzare una parte del suo prodotto turistico in un periodo lontano da quello di maggiore affluenza; cosa che gli permetterà di competere con le altre famose mete enogastronomiche italiane.
Le tendenze di viaggio dell’ottobre 2023
I dati storici, dunque, ci confermano che da alcuni anni, ma soprattutto dal post-Covid, le presenze autunnali stanno aumentando, creando addirittura una “seconda stagione”.
Ma qual è il tipo di turista interessato all’autunno astigiano?
Per rispondere a questa domanda, esaminiamo i dati relativi all’ottobre 2023 nelle Langhe, Roero e Monferrato, che forniscono uno sguardo approfondito sul comportamento dei viaggiatori e sulle tendenze di viaggio durante questa stagione. Uno degli aspetti più significativi emersi riguarda la booking window, ovvero il periodo di tempo tra la prenotazione e il soggiorno effettivo.
I turisti hanno pianificato i loro viaggi con un anticipo medio di soli 37,5 giorni, indicando una preferenza per le prenotazioni last-minute. Questo potrebbe essere stato influenzato dalle condizioni meteo favorevoli dell’autunno italiano dello scorso anno, che ha offerto belle giornate fino a novembre inoltrato. È interessante notare che gli italiani, che rappresentano il 28,2% della domanda, hanno pianificato i loro viaggi con solo 12,9 giorni di anticipo, dimostrando una preferenza per le decisioni spontanee e immediate. Anche i turisti stranieri, come gli inglesi (25,5%) e gli statunitensi (16,7%), hanno mostrato una tendenza simile, prenotando i loro soggiorni con un anticipo relativamente breve (rispettivamente 32,3g e 34,9g).
Tuttavia, nonostante la breve pianificazione, i dati delle ricerche di soggiorno hanno evidenziato un altro aspetto interessante: la chiara predilezione per i soggiorni nei weekend di ottobre. Questo movimento dei flussi turistici è in linea con le caratteristiche del periodo, che è stato arricchito da una serie di eventi enogastronomici di rilievo. Tra questi, ad esempio, spicca l’importante Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, un evento che attira visitatori da ogni angolo del globo e che inizia proprio nel mese di ottobre. La scelta di soggiornare durante i fine settimana permette, quindi, ai turisti di partecipare a questi eventi e di godere appieno delle delizie culinarie e vinicole offerte dalla regione.
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